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Cultura

Roma insolita- eretico bruciato a lugo- exchange year- social media

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ROMA INSOLITA

Roma è la città più conosciuta d’Italia, nonché la capitale e una delle più belle del mondo. Ma al di là dei monumenti  più conosciuti, Roma offre anche luoghi insoliti, fuori dai classici itinerari con una storia unica e segreta. E quindi ecco quelli che per me sono i 10 luoghi insoliti di Roma che vale la pena visitare.

Giulia Magnarini 3BL

EXCHANGE YEAR

 UN ANNO DI AVVENTURE

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Chi non ha mai sognato di fare parte di una high school americana, viaggiare per il mondo e conoscere gli aspetti più profondi della cultura di un paese e avere la possibilità di avere amici provenienti da tutto il mondo? Tutti, almeno una volta, abbiamo fatto questo sogno. Ma un sogno può anche diventare realtà. Infatti per tutti gli studenti c’è l’opportunità di frequentare un anno all’estero nel paese dei propri sogni. Di solito si preferisce fare questa esperienza durante il quarto anno di superiori perché i primi due anni servono per orientarsi, nel terzo anno si ha un incremento delle ore e fare anche solo 3 mesi all’estero in quinta sarebbe proprio un “suicidio”. Il quarto anno perciò risulta perfetto. 

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Grazie alla professoressa Cristina Contessi ho cercato di riassumere le tappe per partire. (Chi è interessato può avere informazioni dalle Referenti Progetti Europei ovvero la Prof.ssa Cinzia Rossi e Prof.ssa Cristina Contessi)

Primo passo: scegliere il luogo e quanto tempo si vuole passare all’estero.

Semplice, no? Invece non è così banale perché le destinazioni papabili sono infinite e una più bella dell’altra: USA, Canada, UK, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Germania... Non per forza si deve fare un anno, si può, infatti, fare tre mesi o un semestre o dieci mesi (un intero anno scolastico). 

Ecco le domande che ho posto alla prof.ssa Contessi:

  1. Agli insegnanti va bene che gli studenti aderiscano a questo progetto? E se sì, sono contrari a chi sceglie di fare un intero anno all'estero?

     In generale gli insegnanti appoggiano le richieste di trascorrere il quarto anno: di solito la famiglia fa la domanda al Consiglio di Classe verso gennaio / febbraio dell'anno precedente (terza) e i Prof danno un parere che di solito è positivo, pur talvolta con qualche preoccupazione riguardo il recupero al rientro. I ragazzi si lasciano partire perché, se da una parte c'è la preoccupazione del carico di lavoro al rientro (in quinta), dall'altra c'è l'esperienza meravigliosa che la maggior parte dei ragazzi fa, per non parlare del miglioramento nella lingua straniera.

     2. Molti dicono che gli Exchange students non possono essere bocciati però possono essere sottoposti a vari esami. Nella nostra scuola si devono fare questi esami? Come funziona bene il recupero e quanto dura? 

     Al rientro, gli studenti sono automaticamente ammessi alla quinta, ma per avere la pagella finale di quarta devono superare prove scritte e orali decise dal Consiglio di Classe a integrazione di quanto svolto all'estero. Ogni insegnante elenca gli obiettivi fondamentali del suo programma per la classe quarta e li consegna allo studente prima della partenza, in modo che lo studente sappia in anticipo cosa gli verrà chiesto al rientro. Se all'estero frequenta corsi che coprono (anche parzialmente) i programmi della quarta liceo, queste materie vengono "abbonate"  e si considera in pagella il voto ottenuto nella materia alla scuola estera. I ragazzi di solito iniziano a studiare d'estate al rientro, per evitare accumulo di lavoro durante i primi mesi della quinta, già da sola impegnativa. 

    3. Secondo lei tutti gli studenti di tutti gli indirizzi liceali possono aderire a questo progetto o sarebbe fortemente sconsigliato per alcuni? 

Tutti gli indirizzi possono aderire e beneficiare dell'esperienza nonostante sia più frequente la partecipazione di studenti del linguistico. 

    4. La scuola mette a disposizione delle borse di studio?

Per svolgere l'anno/6 mesi all'estero, si può utilizzare un'agenzia (tutte quelle che organizzano le vacanze studio estive offrono anche assistenza per l'anno all'estero: you abroad, EF, WEP, Intercultura… e scegliere il programma che si vuole fare. Ad esempio al normale anno in uno stato si possono aggiungere viaggi nelle capitali più conosciute del paese…  si può scegliere inoltre anche lo stato e la scuola) e pagare interamente per le esperienze, oppure richiedere una borsa di studio con la società Intercultura.

La scuola, però, non ha borse di studio per l'anno all'estero.

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Per vedere meglio quanto fantastica sia questa esperienza ho chiesto a Margherita Regazzi (studentessa del liceo classico che nel settembre 2019 è partita per sei mesi per l’Irlanda) di raccontarci la sua esperienza.

    5. Dove sei andata? Hai scelto tu il paese o ti sei affidata all’agenzia?

    Sono andata in Irlanda, in un paesino del sud, Wexford, della contea di Wexford per l’appunto. Wexford è la città irlandese gemellata con Lugo. Ho avuto la possibilità di scegliere io il Paese grazie al rapporto aperto e collaborativo dell’agenzia alla quale mi sono affidata.

    6. Con che agenzia sei partita?

    English Conversation Club di Genova.

    7. I tuoi genitori erano d’accordo?

    Sono stati proprio loro i primi a motivarmi e a spingermi verso questa esperienza… Devo ringraziare in primis loro che mi hanno fatto la proposta di un exchange e mi hanno sempre sostenuto.

    8. Appena sei arrivata la tua host family ti è subito sembrata una seconda famiglia o hai dovuto cambiare?

    Anche a questo riguardo sono stata fortunatissima. La mia host family da subito si è mostrata estremamente accogliente e premurosa, facendomi sentire accolta come a casa. Non solo sono rimasta per tutta la mia permanenza in Irlanda con la stessa famiglia ma ho anche scelto di trascorrere con i miei parenti irlandesi tutto il periodo natalizio, invece di rientrare in Italia per due settimane, come in realtà il programma prevedeva.

Con la mia host family si è creato davvero un legame fortissimo che continua tutt’ora. In particolare con la mia host mom: ci sentiamo spesso, siamo in contatto tramite WhatsApp, ma soprattutto attraverso lunghissime e frequenti videochiamate. Mi considerano totalmente parte della famiglia e io considero loro una seconda famiglia e mi aspettano il prima possibile nuovamente in Irlanda! 

    9. Eri da sola o c’erano altri exchange students con te nella stessa casa?

    Ero sola, e sono contenta di ciò. Questa era una delle condizioni che avevamo posto con l’Agenzia, tale sistemazione mi ha probabilmente dato la possibilità di integrarmi maggiormente con la famiglia e con le loro abitudini, imparando a conoscerle e a sentirle mie. Tuttavia nella stessa città c’erano altre due ragazze, di Caserta, con le quali si è creato un legame molto profondo, essendo state le mie “compagne di viaggio” per questi sei mesi.

    10. La scuola in cui sei andata come ti è sembrata? I compagni? Gli insegnanti erano disponibili  anche a ripetere le cose più volte?

    La scuola è stato per forza l’ambiente che ho frequentato maggiormente durante la mia esperienza, e senza dubbio mi ha segnata, in positivo. Il sistema educativo irlandese è molto diverso dalla nostra scuola italiana sotto diversi punti di vista. Tuttavia non ho avuto alcuna difficoltà nell’ambientarmi, anzi, la grande attenzione all’Individuo, tipica nella formazione degli studenti (contatto continuo col preside, incontri tra singoli professori e studenti, momenti dedicati a particolari attività) è riuscita perfettamente a farmi sentire parte della scuola.

È stato un luogo dove approfondire, conoscere, apprezzare la cultura irlandese e le persone irlandesi. Compagni e professori estremamente accoglienti e comprensivi nei miei confronti… il giorno prima della mia partenza, i professori e le mie compagne della classe di chimica e di storia e religione mi hanno preparato diverse sorprese, tra momenti di festa, torte speciali e addirittura pizza da asporto durante la mattinata! Inizialmente ero timorosa relativamente al rapporto che avrei instaurato con i professori, in realtà tutti i docenti sono stati estremamente friendly, desiderosi di aiutare ed ascoltare, di conseguenza tale rapporto si è rivelato da subito molto positivo, e inaspettatamente non ho avuto alcun problema!

    11. Ti è mai venuto in mente di ritornare a casa?

    Certamente i momenti difficili non sono mancati, e la nostalgia a volte si è fatta sentire. Se mi è mai venuto in mente di tornare in Italia prima del tempo? Direi di no e lo dimostra anche il fatto che durante le vacanze di Natale, come già ho detto, ho deciso di non rientrare in Italia, scelta che si è rivelata completamente positiva. 

In compenso, non è stato emotivamente facile e leggero lasciare l’Irlanda e tutti i miei affetti, a fine programma…

    12. Una volta tornata in Italia, è stato difficile reinserirsi e mettersi in pari con gli studi?

    Allora, reinserirsi non è stato assolutamente un problema… del resto ero tornata a casa! Il mettersi in pari con gli studi invece non è stato subito semplice ed immediato, anche perché purtroppo ha coinciso esattamente con la chiusura delle scuole e l’arrivo del Covid: la situazione era abbastanza complessa e nuova per tutti noi, professori compresi.

    13. Quale è stata l’esperienza più significativa per te durante questo tempo passato all’estero?

    Sono state davvero tante le esperienze significative, che mi hanno lasciato un segno profondo, tanto che sceglierne una mi è abbastanza difficile. Aver preso consapevolezza delle mie potenzialità, aver imparato allo stesso tempo a conoscermi e conoscere una realtà scolastica e culturale completamente nuova, aver raggiunto un’autonomia importante e allo stesso tempo aver deciso di mettermi alla prova, il forte legame che ho instaurato con diverse persone, all’inizio sconosciute, ora parte di me. 

Altro aspetto che dà ulteriore spessore a tutta la mia esperienza è aver avuto la possibilità di viaggiare attraverso l’Irlanda, e le suggestive e affascinanti immagini dei luoghi che ho visitato sono ora in me ricordi indelebili.

… sei mesi che si sono rivelati un meraviglioso tuffo in una realtà nuova e totalizzante. 

    14. Continui a sentire gli amici che avevi durante quel periodo?

    Si, non tutti ovviamente, ma quelli il cui legame era davvero forte, sì, tutt’ora!

    15. La consiglieresti come esperienza?

    Assolutamente sì! Se solo potessi, la rifarei anche io!

 


 

    Alice Ferrini 1AG

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