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Galateo nel Medioevo

Gentili lettori, in questo articolo vi parlerò del galateo nel Medioevo. Tuttavia, prima di procedere con l’articolo, è bene che vi informi che il termine “galateo” accostato alla parola “Medioevo” potrebbe suonare come un’imprecisione. Il termine “galateo” è stato coniato nel sedicesimo secolo quando Galeazzo (il cui nome latino era Galatheus) Florimonte, vescovo di Sessa, diede l’idea a monsignore Giovanni Dalla Casa di scrivere il libro “Galateo, ovvero de ‘costumi”.

Durante i banchetti medioevali ci si aspettava che ognuno rispettasse il proprio rango sociale anche nei posti a tavola. Inoltre, sempre per rimarcare la disparità sociale, la buona etichetta prevedeva che il servo aiutasse il signore e che i giovani servissero i piatti ai più anziani. Continuando sempre a parlare di etichetta, è bene ricordare che alcune cose che noi riteniamo da maleducati, come appoggiare i gomiti sulla tavola, erano considerati tali anche nel Medioevo.

Prima dell’inizio e poi alla fine del pasto ci si lavava le mani in dei contenitori comuni d’acqua aromatizzata con il rosmarino (gli acquamanili) che talvolta erano in oro o con intarsi preziosi. I commensali si lavavano le mani anche durante il pasto e l’acqua degli acquamanili veniva cambiata regolarmente dai servi. Ma perché era così importante lavarsi continuamente le mani? Perché nei banchetti si mangiavano piccoli bocconi di cibo presi da un vassoio comune con tre dita (pollice, indice e medio), quindi, era un bene avere le mani pulite. La forchetta, infatti, si diffuse in Europa soltanto a partire dall’età moderna benché fosse già diffusa nell’impero bizantino: infatti, i veneziani del XI secolo rimasero sorpresi vedendo la principessa bizantina Teodora pretendere di mangiare il proprio cibo con la forchetta. Esisteva una sorta di forchetta nell’Europa medioevale ma era comunitaria, biforca e serviva per prendere pezzi di cibo molto grossi. Questi pezzi venivano poi tagliati dagli uomini anche per le donne perché questo era ritenuto un gesto di galanteria. L’unica pietanza che l’uomo medioevale non poteva toccare con le mani era il sale perché mettere le mani nella saliera era considerata una grave forma di maleducazione: dunque, per salare un piatto, si intingeva la punta del coltello pulita, l’unica posata ammessa nella tavola e che molto spesso ci si portava da casa, nella saliera per poi versare il sale nella pietanza.

Tuttavia, anche allora si mangiavano le zuppe e queste, ovviamente, non possono essere mangiate con le mani. Quindi le zuppe erano mangiate con il cucchiaio.

È interessante anche fare un discorso su come fossero fatte le tavole nel Medioevo. Capitava che le tavole non fossero altro che mobili disposti in diverse forme: a L, a U, o a file parallele, per contenere un numero adeguato di commensali. Nei banchetti più importanti queste precarie impalcature erano mascherate da grandi tovaglie. Bisogna aspettare il Rinascimento per vedere tavole capaci di apparire e scomparire grazie alla tecnica dell’automazione usata negli spettacoli teatrali e realizzata da architetti come Leonardo da Vinci.

Detto ciò, termino l’ultimo articolo della rubrica storica di quest’anno augurando a tutti voi di trascorrere una buona estate.


- Marco Fucci 3^AC

 
 
 

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