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INTERVISTA AD AGNESE FABBRI

La nostra curiosità ci ha spinto ad intervistare l’autrice di una raccolta di poesie che si intitola Le stagioni..

Se pensate che questa raccolta di poesie sia come tutte le altre vi sbagliate! Se mai la leggerete, sappiate che farete un tuffo nella cultura romagnola dal momento che andrete a leggere poesie scritte in dialetto romagnolo.

Eh, si! Avete letto bene, la particolarità di questa raccolta di poesie sta proprio nella scelta linguistica della scrittrice.

La scrittrice in questione si chiama Agnese Fabbri e noi abbiamo deciso di scavare un po’ più a fondo, d’altronde è questo quello che fanno i giornalisti, no? Le abbiamo posto diverse domande riguardanti la sua poetica e lei è stata così tanto gentile da risponderci.

Detto questo, vi lasciamo scritte qui sotto le domande e le rispettive risposte che hanno appagato la nostra curiosità.


Perché ha iniziato a scrivere?

Ho iniziato a scrivere poesia a 16 anni. Ho cominciato a farlo perché c'erano cose (e credo sia ancora così) che non avrei potuto dire se non attraverso il linguaggio poetico, che per me è uno privato, libero, in cui mi sento a mio agio.


Come mai ha scritto questo libro?


L'idea di pubblicare le mie poesie è arrivata per gradi. A un certo punto mi sono chiesta se le cose che avevo scritto avrebbero potuto interessare a qualcuno oltre me e ho deciso di mandarle in lettura a Interno Poesia, l'editore con cui in seguito ho pubblicato. Solo quando ho avuto una risposta positiva da parte loro, si è davvero concretizzata in me l'idea di pubblicare e da quel momento ho cominciato a fare un lavoro preciso sul testo.




Come le è venuta in mente l’idea di scrivere poesie in romagnolo? E perché tra tutti i dialetti ha scelto proprio il romagnolo?


Parto dalla seconda parte della domanda: ho scritto in dialetto romagnolo perché è il mio, è quello che ho sentito parlare in casa e non ho dovuto impararlo.Non c'è stata una vera e propria decisione rispetto allo scrivere in dialetto, semplicemente mi sono accorta di avere bisogno di dire alcune cose in dialetto e non in italiano.



Visto che scrive poesie in romagnolo, quanto è importante per lei mantenere viva la tradizione romagnola?


Io non scrivo in dialetto perché ho come scopo quello di mantenere viva una tradizione, diciamo che scrivendo in dialetto questo è inevitabile ma è più una conseguenza che un obiettivo. Personalmente sono molto legata alle tradizioni romagnole, ma credo anche che ogni operazione "dall'alto" o artificiale per mantenere viva una cultura non sia sempre proficua.


Qual è il messaggio che vuole tramandare ai suoi lettori?


Al momento non mi sento di tramandare nessun messaggio. Quello che ho cercato di fare con questo libro è provare a essere il più onesta possibile.


Secondo lei come viene vista la poesia al giorno d’oggi? La poesia è apprezzata dalla società? Se secondo lei non fosse apprezzata a sufficienza, cosa potremmo fare per valorizzarla al meglio?


La poesia è sicuramente un ambito di nicchia e viene spesso percepita come qualcosa di distante, troppo complesso o troppo aulico. Non mi sento di criticare chi non riesce a leggere poesia anche perché io stessa a volte non riesco a leggerla. Presuppone dei tempi lunghi e una maggiore concentrazione rispetto a un romanzo. In generale credo che potenziare la promozione e l'educazione alla lettura- sia per i bambini/ adolescenti sia per gli adulti- sia l'unico modo per far sì che si legga di più, poesia e non.


I social potrebbero aiutare ad avvicinare le persone alla poesia?O più in generale al

mondo della scrittura?


A me è capitato di incuriosirmi ad alcuni scrittori e poeti proprio grazie ai social. Per quanto mi riguarda il passaparola e i consigli di persone che leggono molto restano il mio canale principale per conoscere nuovi scrittori o poeti, ma ben venga se a farlo sono i social (anche se io non sono molto attiva sui social).

Quali sono gli autori da cui prende ispirazione? Quali sono i suoi autori preferiti?


Questa è una domanda difficile...non so da chi ho tratto ispirazione, forse da tutto quello che ho letto, anche da chi non mi è piaciuto particolarmente. Sicuramente dalla letteratura per ragazzi e dalle fiabe classiche, che non mi stancano mai: Andersen, i Grimm, Calvino, Buzzati (di questi ultimi non solo la produzione legata alle fiabe e al mondo dell'infanzia). L'ultima poeta che ho scoperto e mi è piaciuta moltissimo è Louise Gluck.


- Artoni Valentina 2AG , Carmen Farina 1ASU


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