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Un paio di pensionati

Abbiamo il piacere di rivolgere alcune domande alla collaboratrice scolastica Ivana che a breve darà l’addio al nostro Liceo. Mi fa piacere ringraziare Ivana anzitutto per la gentilezza e la disponibilità, anche perché in questi tre anni è stata una sorta di “collaboratrice” del nostro giornale, la mano sempre pronta a produrre centinaia di copie de “L’eco del liceale”, attenta a farmi presente quando queste stavano finendo, nonché lettrice e sostenitrice del progetto.


Facciamo anzitutto un piccolo riepilogo. Ivana, quando sei entrata nel nostro Liceo?

Buongiorno Redazione. Sono lusingata dalle parole introduttive all'intervista e vi ringrazio.

Sono entrata nel nostro Liceo il 1° settembre 2014.



Hai un ricordo particolare di quel momento?

Mi ricordo di una collega che mi accompagnò, detto da lei, a fare “il giro della scuola”. Era immensa e pensai che se m’avesse lasciata da sola mi sarei persa.


Che cosa ti piace di più del tuo mestiere?

Ho imparato il mestiere. Ho avuto la possibilità di cambiare e non l’ho fatto. Sono stata bene perché mi sono sentita parte di una specie di progetto per la cui riuscita tutti avevano un ruolo ed io ho avuto il mio.


Anche se la pensione è una sorta di traguardo, sono sicuro che ci sia un sentimento di malinconia. Sbaglio?

Non sbagli. Non è solo malinconia. Mi mancherete ma mi sento pronta. Ho ancora, spero, in futuro, tante pagine del mio quaderno da scrivere.



C’è un ricordo particolare che porterai sempre con te?

Assolutamente sì. L’espressione del volto e le urla di gioia di tutti i nostri ragazzi al suono della campanella dell’ultimo giorno di scuola.

Buone vacanze e grazie a tutti.


Grazie mille


- Riccardo Albonetti


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Lauro Maggiorani, per tutti Lauro, collaboratore scolastico da una decina d’anni nel nostro Liceo, si appresta ad andare in pensione. Non possiamo non chiedergli qualche battuta che, con la consueta simpatia, ci concede.

In molti ti conoscono per il passato di musicista e cantante professionista. La tua seconda vita è, però, nella scuola.

Sì, ho iniziato questo lavoro nel 2000: prima di arrivare qui, ho prestato servizio all’Ipsia di Lugo. Devo dirti che in tutto questo tempo la scuola è cambiata molto, forse in meglio, non saprei dare un giudizio preciso; ho, però, delle certezze: i miei collaboratori, lo staff tecnico e amministrativo, i docenti e la dirigenza hanno avuto la grande pazienza di supportarmi e… sopportarmi! Per questo, non posso che ringraziarli.

Per molti, il traguardo della quiescenza è un piccolo spauracchio: il futuro ti spaventa?

In effetti andare in pensione è la più brutta cosa del mondo! Sembra che tu sia da rottamare, ma in realtà, nel mio caso, mi sento un leone con lo spirito di un trentenne! Cosa vuoi che ti dica… Vado via, perché devo…

Venendo alla tua domanda, non ho paura: avrò più tempo per coltivare i miei passatempi, come le lunghe passeggiate, il canto, che continuo ad esercitare sia a casa che nelle serate conviviali e potrò aiutare con costanza mia moglie nelle faccende di casa. Come vedi, non mi annoierò di certo!

Tutti noi che ti vediamo ogni mattina da un’ala all’altra dell’Istituto, notiamo che ami molto il nero e l’azzurro…

Eh sì! Sono un grande tifoso dell’Inter, direi viscerale. Al grido di “Amala!” porto sempre con orgoglio i colori nerazzurri e mi piace punzecchiare soprattutto gli juventini! (Riferimento non casuale…). Ho nel cuore anche il giallorosso del Ravenna, squadra che ho iniziato a seguire tanti anni fa quando, con mio padre, andavo allo stadio a vedere le giocate di Domenico Ciani e Francesco Trevisani.

Non posso chiudere quest’intervista, fatta fra un’ora e l’altra e di corsa, senza chiederti che cosa ti mancherà della scuola.

Tutto. Spero solo di superare presto questa sensazione.

Saluto Lauro, come sempre con uno scambio di battute nel nostro, amato dialetto romagnolo, ringraziandolo per questi anni nei quali a tutti noi, e a me in particolare, ha regalato un sorriso, una grassa risata e il buonumore. Mi mancheranno le chiacchierate sul Ravenna, ahimè a volte a commento di dolorose sconfitte, ma gli auguro un futuro pieno di soddisfazioni, nella speranza che, ogni tanto, torni nel suo Liceo a trovare tutti noi.


- Fabio Pagani

 
 
 

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