top of page

“DANCEABILITY, LA LUCE DELLA DISABILITÀ”

LA STORIA DI ALISSA, PICCOLA GUERRIERA CHE SOGNAVA DI ESSERE UNA BALLERINA.


Alissa passa i suoi pomeriggi davanti alla TV, incantata dai meravigliosi tutù bianchi e le scarpette veloci, tra piroette e salti. Alissa chiede spesso alla mamma di iscriverla in una scuola di danza, ma non è mai riuscita a convincerla. Quando al centro commerciale passano casualmente davanti ad un negozio di danza, resta per ore e immagina di indossare qualunque cosa: body, calze, fiocchetti e nastrini. È tutto così colorato. Ama ascoltare musica classica, nonostante in casa l’unica melodia che risuona, è quella della musica pop, tanto amata da suo papà. Alissa non ascolta le parole delle persone, inutili pettegolezzi sulla vera natura della danza, un mondo tra competizione e disturbi alimentari. La danza non è tutto questo. Alissa non ama gli sguardi, che spesso riceve, la fanno sentire “diversa”. Come mai le persone sono così interessate a lei? “È solo invidia”, pensa, la sua luce è unica e preziosa, risplende e la fa vivere.

Alissa soffre di sclerosi multipla, diagnosticata da poco. Costretta ad utilizzare stampelle e sedia a rotelle, le sue ossa continuano a indebolirsi. Ogni giorno fa le sue cure, con costanza e determinazione, ma la sua libertà vorrebbe volare oltre ogni ostacolo. Alissa piange spesso perché vuole realizzare il suo più grande sogno, ovvero quello di diventare una bravissima ballerina. Lei vuole lottare contro la sua disabilità. Sa di avere poche speranze perché le sue condizioni sono critiche, ma la luce della speranza si esprime per lei in una parola: “danceability”. La mamma ha conosciuto da poco questo mondo e non sa da dove iniziare per aiutare sua figlia. Alissa è entusiasta e lei non vuole deluderla. Quella luce inizia a farsi sempre più viva, emana la sua potenza dentro la piccola guerriera, sente la sua pelle più forte. Ed è così, che, finalmente inizia il suo percorso.

Danceability è una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme, attraverso un percorso di ricerca, il quale sfrutta le abilità fisiche ed espressive individuali. Lo scopo principale è quello di rendere accessibile il linguaggio della danza, a tutte le persone interessate, senza preclusioni di età, esperienza o condizioni fisiche/mentali.

Il metodo utilizzato è quello dell’ improvvisazione, basata sulla consapevolezza di sé. Viene creata una relazione reciproca, fondamentale per la crescita di ciascuno. “È meraviglioso muoversi con gli altri andando oltre ai limiti a cui si è abituati”, affermano alcuni danzatori. Danceability si è sviluppata negli Stati Uniti, all’inizio degli anni 90, grazie al ballerino e coreografo Alito Alessi, direttore della Join Forces Dance Company. Il principio utilizzato è il “contact improvisation”, in cui i punti di contatto fisico diventano il punto di partenza per un’esplorazione, fatta di movimenti improvvisati e gioia di muoversi in compagnia. Alessi più volte ha affermato che non si tratta di una terapia, ma di una vera e propria espressione artistica e creativa. Per le persone affette da disabilità, sia fisiche che mentali, il corpo diventa uno strumento di comunicazione, un modo per esprimere la propria libertà, senza paura e vergogna. Danceability si è espansa in molti paesi, come Sud America, Cina, Austria, Germania e Spagna. In Italia, è da poco più di 10 anni che si è sviluppata, soprattutto al Nord. Nel nostro paese ha assunto contesti unici, ad esempio educativi e culturali, attraverso la creazione di laboratori per persone disabili, adolescenti, anziani e per tutti i bambini di qualsiasi età. Per i danzatori italiani rappresenta un percorso di formazione importante, poiché attraverso l’approccio con malattie fisiche e mentali, possono sviluppare una sensibilità personale, oppure formarsi come operatori sociali, educatori e psicologi. E

per Alissa che vive a Roma, grazie alla scuola “Arte e danza RSS”, la quale attua laboratori di danceability da anni, il suo sogno è a un passo dal realizzarsi.

Gli obiettivi di danceability sono:

  • Dare un’opportunità di espressione individuale e artistica, soprattutto alle persone disabili e a chiunque voglia partecipare, offrendo un terreno di incontro per sviluppare relazioni significative.

  • Promuove lo sradicamento di pregiudizi, cercando di eliminare la vergogna rispetto al proprio corpo.

  • Rende partecipe la comunità disabile, integrandola nella vita culturale della società, attraverso la realizzazione di spettacoli visibili al pubblico.

  • Promuove la valorizzazione delle differenze.

Alissa, finalmente, ha partecipato al suo primo progetto, la mamma non vedeva l’ora di portarla. Avevano comprato tutto il necessario, un body rosa e delle scarpette, adatte al suo docile piedino. Le sue stampelle sono state sostituite da una sedie a rotelle, in grado di ruotare a 360 gradi. Alissa voleva volteggiare come una farfalla. Durante la lezione, la maestra le spiega ogni esercizio e la sua compagna, Sofia, anche lei con la sclerosi, le sorride ad ogni passo fatto insieme. Ora la luce di Alissa è possente e tutti possono vederla. Alissa sa che nulla può fermarla. La piccola guerriera ha abbandonato l’armatura per indossare le ali della danza. Cari lettori, la danza è un’arte meravigliosa, una disciplina che permette di coincidere la propria sensibilità al proprio corpo. Un mondo che cerca di eliminare incertezze e imbarazzo. Tutti dovrebbero sapere quanto sia unico il

nostro corpo, in grado di creare forme sinuose, che fluttuano nello spazio che lo circonda. Non è una prigione, ma uno strumento in grado di fare cose straordinarie. Credo che la danceability abbia dato una svolta al mondo della danza inimmaginabile, realizzando i sogni di migliaia di ragazze/i con disabilità di qualsiasi tipo. Tutti possono danzare e si procede tutti insieme e nessuno si sente escluso. Grazie alla danza, vengono condivise tante emozioni e tanti sorrisi, nulla di più bello nella vita. Le osservazioni fatte durante le lezioni, sono costruttive a aiutano a riflettere sulle proprie condizioni e alle possibili soluzioni di crescita.

La danza è luce, la danza è libertà.


- Giulia Tarroni 5ASU



Recent Posts

See All
La cura attraverso l’arte

Dal 5 marzo al 16 aprile, a Ravenna, nel Palazzo Rasponi dalle Teste, si sta tenendo una mostra dal titolo “La cura attraverso l’arte”...

 
 
 

Comments


bottom of page