LOOK AT THE STARS, LOOK HOW THEY SHINE FOR YEARS
- L' eco del Liceale
- May 10, 2022
- 4 min read
Updated: Jan 3, 2023
LOOK AT THE STARS, LOOK HOW THEY SHINE FOR YEARS
Mi immagino Truman guardare le stelle e chiedersi se sono davvero reali o se sono come lanterne volanti che vengono levate in cielo apposta per lui ogni notte.
Mi chiedo se Will guardando le stelle non provi a contarle o se le lasci stare, per non mischiarle coi suoi pensieri, con la sua vita, perché teme che risplenderebbero un po’ di meno.
THE TRUMAN SHOW
Fine. Essere leggero, esile, frangibile. Quel vaso è fine; quel vaso è delicato. Essere di poco spessore. È un foglio fine; è un foglio sottile.
Fine come termine ultimo, estremo, punto di non ritorno, ultima spiaggia, scopo, obiettivo. Porre fine, limitare. Fine settimana, weekend. Fare una brutta fine, morire.
Truman Burbank arriva in barca alla fine del mondo. Una realtà che per trent’anni ha chiamato casa e che solo ora si rende conto essere falsa, perché finta. Ideale, ma finta.
Per tutto questo tempo è stato inconsapevolmente il personaggio di uno show in onda ventiquattr'ore su ventiquattro, la trama, la sua vita. Gli è stata creata una storia ad hoc, il padre morto in barca da piccolo, buoni vicini, una moglie premurosa, un paesino accogliente, perché solo se lo guardi da fuori ti rendi conto di quanto è soffocante e claustrofobico. Lui non ha fatto altro che essere sé stesso e al pubblico è bastato. Le persone lo guardano estasiate, lo seguono, si immedesimano in lui, si commuovono, condividono le sue emozioni, fanno il tifo per lui. E lui sorride.
Fine perché dietro c’è un addio, un velo di nostalgia che pervade la sua mano quando tocca il confine con l’altra realtà, mentre sale le scale, perché sa che cosa lascia, tutto quello che ha, compreso se stesso, ma non cosa troverà. E forse si sarà chiesto (o me lo chiedo solo io) se ne vale la pena. Abbandonare la propria vita solo perché finta, anche se bella. Se la bellezza vale più della verità, o viceversa. Lieto fine?
“Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte.”
GOOD WILL HUNTING
Vorrei tanto parlarne, buttare giù qualche riga, cosa ne penso io di Will Hunting, che c’ho pure una mezza teoria sul fatto che il nome non sia casuale, perché il titolo se si ribalta diventa “Hunting for a good will”, ossia ricerca di una buona volontà, anche se a me piace più ricerca di sé stessi, di un motivo che ci faccia sentire vivi. Dicevo, avrei voluto scrivere qualcosa, ma stavolta le parole non mi uscivano e allora ho lasciato stare. Un po’ come Will che lascia Skyler e continua a mettere da parte il suo futuro perché ha paura di essere abbandonato, una volta che lei scoprirà la sua storia. Allora decido di lasciar parlare il film. Se devo convincervi a vederlo, credo ci riesca meglio Robin Williams, che quello che direi io.
“Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti... Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto... Mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta... ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? "Ancora una volta sulla breccia, cari amici!"... ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l'ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull'amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile... non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'Inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d'ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine "orario delle visite" non si applica a te. Non sai cos'è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma sei un genio, Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché, sai una cosa, non c'è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo... vero, campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. ... A te la mossa, capo.”
FRANCESCO SAVINI 4AC
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