Quella volta che Massa Lombarda diede i natali al circo
- L' eco del Liceale
- May 10, 2022
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Updated: Jan 3, 2023
Durante una delle mie letture, frequenti quanto si confà ad un intellettuale di fama liceale quale sono, mi sono imbattuto nel libro “Corsivi romagnoli” di Guido Neri, edito da “Il Ponte Vecchio”. Il libro consiste in una raccolta di articoli dell’autore, il quale si occupa più o meno di quel che mi occupo io: storie, fatti interessanti o curiosi avvenuti nel territorio. Tra gli altri, un paio di articoli si focalizzano sulla famiglia Orfei, il cui albero genealogico non è di facilissima realizzazione vista la ricorrenza di diversi nomi. L’autore, tuttavia, da sempre affascinato dal circo, si è sobbarcato l’onere di effettuare delle ricerche più precise ed approfondite a partire dal capostipite della famiglia, Paolo Orfei, il primo girovago saltimbanco. Nato a Massa Lombarda nel 1828, ultimo di nove figli, lascerà il seminario per seguire ben altra vocazione: quella circense. Sposerà l’argentana Pasqua Massari, che gli darà un figlio di nome Ferdinando.
Il circo va pian piano formandosi, e la dinastia a diramarsi. Il già citato Paolo muore a Genova, segnato all’anagrafe come “suonatore” (Neri immagina per pudore dell’impiegato), mentre Ferdinando, nel frattempo sposatosi con l’abruzzese di etnia sinti Maria Vekka Torri, anche lei di famiglia circense, avrà cinque figli. Il più famoso sarà chiamato Paolo, in onore del nonno, e soprannominato Paolino; Baccalà era invece il suo nome d’arte. Clown dalle doti straordinarie, Neri ci riferisce che il suo numero più famoso, il salto di un treno in corsa, fosse talmente famoso da dar vita al detto “Paolino salta tre carrozze”, ancora in uso tra i più anziani abitanti di Massa Lombarda. Paolino avrà un solo figlio, Riccardo, padre della ben più nota Miranda “Moira” Orfei.
Insomma, il più noto circo d’Italia nasce in Romagna, a Massa Lombarda. Questa sua notorietà purtroppo lo allontanerà sempre di più dalle sue origini: la famiglia infatti era solita tornare a Massa Lombarda per qualche esibizione, visto che un ramo della famiglia ancora oggi risiede lì, ma pian piano il paese diventerà troppo grande per contenere il Magico Circo. Neri ricorda che, per tirar su il tendone per l’esibizione del ’54 gli Orfei dovettero comprendere nel padiglione tutta la piazza, compresi gli alberi. Difatti, quella sarà l’ultima esibizione in patria; cito testualmente: “quel circo era già troppo grande per Massa Lombarda”. In merito alla famiglia ed ai suoi pettegolezzi, Guido Neri riporta diversi aneddoti, ma per quelli dovrete consultare il suo libro.
Oggi, quindi, cosa resta a Massa Lombarda della famiglia Orfei, se loro non vi si esibiscono più? Prima di tutto, resta il ramo il già citato ramo generato dai fratelli di Paolo, più nello specifico dal fratello maggiore Francesco, che, quasi antiteticamente, faceva il calzolaio. Dei suoi sei figli, Neri ricorda Elettra e Orfeo. Quest’ultimo è un personaggio piuttosto curioso, e non solo per il nome Orfeo Orfei. Fu difatti abile pittore, e per vedere una sua opera basta recarsi a Sant’Agata sul Santerno, nella chiesa parrocchiale, e guardare la pala d’altare.
Tornando al principio, se, parlando di Paolo Orfei, parliamo del primo girovago saltimbanco e se Paolo Orfei era di Massa Lombarda, possiamo allora dire con certezza che il circo è nato proprio qui, in Romagna.
Francesco Colombo 5AS
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