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Sex education

Updated: Dec 31, 2022

Sex Education, la famosa serie Tv di casa Netflix, ha riscosso un grande successo affrontando il tema dell'educazione sessuale, uno di quegli argomenti che sembrano rimasti dei tabù della nostra società. Si può utilizzare il termine tabù perché il dibattito che vi ruota intorno è spesso intriso di moralismo religioso e ignoranza. Molti genitori ritengono che l'educazione sessuale debba essere una responsabilità esclusiva della famiglia togliendo così ogni ruolo all'istituzione scolastica nella possibilità di contribuire alla formazione delle nuove generazioni proprio sul tema della sessualità.


Ma cos'è l’educazione sessuale ?

Navigando sul web è possibile trovare molte definizioni, ad esempio “sul sito www.topdoctors.it , una piattaforma su cui lavorano molti medici, troviamo “l’'educazione sessuale è un termine generale che comprende vari temi e varie discipline connessi all'educazione, in modo particolare: il rapporto tra i ragazzi e i coetanei (e anche con gli adulti) in periodo di maturazione sessuale, l'anatomia e la fisiologia dell'apparato genitale, i cambiamenti che avvengono durante la pubertà, la psicologia, le problematiche di tipo morale, la conoscenza delle abitudini legate all'ambiente di provenienza dei ragazzi oggetto di educazione, le curiosità dei ragazzi stessi (che abbracciano tutti gli aspetti del comportamento sessuale umano).” Nella International Technical Guidance on Sexuality Education realizzata dall’UNESCO nel 2009, l’educazione sessuale è descritta come “un approccio, adeguato all’età e alla cultura, nell’insegnamento riguardante il sesso e le relazioni attraverso la trasmissione di informazioni scientificamente corrette, realistiche e non giudicanti. L’educazione Sessuale offre, per molti aspetti della sessualità, l’opportunità sia di esplorare i propri valori e atteggiamenti, sia di sviluppare le competenze decisionali, le competenze comunicative e le competenze necessarie per la riduzione dei rischi”

In Italia siamo sprovvisti di un vero e proprio piano ministeriale per quanto riguarda l’educazione sessuale e al suo posto abbiamo l’educazione all'affettività, che è nettamente diversa dall’educazione sessuale esistente nei diversi paesi dell’Unione Europea.


Benefici dell’Educazione Sessuale

Nel rapporto del WHO del 2016 sugli effetti dell'educazione sessuale svolta su alcuni paesi europei, sono stati evidenziati alcuni aspetti molto interessanti: una riduzione di gravidanze adolescenziali e di interruzioni volontarie di gravidanze, decremento di infezioni delle malattie sessualmente trasmissibili nella fascia d'età dei 15-24enni, diminuzione di infezioni di HIV nella fascia di 15-24enni e diminuzioni di abusi sessuali e attacchi omofobi. Questi sono i benefici per la società con una educazione sessuale ben strutturata, con dei fondi dedicati e con un personale formato.

Grazie all'educazione sessuale non si riscontrano miglioramenti solo per quanto riguarda aspetti generali della società, ma nel particolare anche i ragazzi ottengono dei benefici non indifferenti. Ad esempio è stato rilevato che:

I ragazzi riescono ad avere una migliore consapevolezza dei diritti umani

Hanno una concezione più chiara per quanto riguarda rispetto, accettazione, la tolleranza ed empatia nei confronti degli altri

Comprendono l’importanza della parità dei sessi,

Acquisiscono fiducia e autostima, soprattutto per quanto riguarda la sfera sessuale e relazionale. Come ben sappiamo l'età dell’adolescenza è il periodo in cui la fiducia per noi stessi e l’autostima vacillano di piú.

Emancipazione e solidarietà

Pensiero critico

Abilità nella negoziazione, nel processo decisionale e assertività

Comunicazione genitore-figlio

Abilità nell'uso dei contraccettivi


Nel grafico riportato in basso, frutto di una ricerca condotta in Olanda tra il 1995 e il 2011, osserviamo un aumento di adolescenti che alla prima esperienza utilizzano metodi di contraccezione.















Com'è la situazione nel Bel Paese ?

In Italia sembrano esserci diversi problemi legati all’educazione alla sessualità,ad esempio quelli connessi alla violenza di genere (ricordiamoci che nel 2018 abbiamo avuto 141 casi di femminicidi, un numero che ha avuto una breve decrescenza che è stata interrotta, riportandoci ai dati del 2021 con 103 casi di femminicidi) oppure alle aggressioni omofobe che non vengono riconosciute come matrici nella legge Mancino del 1993 (Per questo motivo non abbiamo dati ufficiali sulla loro portata).

Con la legge 107 del 2015 voluta dal governo Renzi, la cosiddetta Buona Scuola,

si dovrebbe attuare «l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni». Il problema sorge quando si parla nel concreto delle linee guida, poiché l’attuazione di questi principi dipende dalla disponibilità economica della scuola e dall'orientamento del consiglio di classe, in quanto non si tratta di una materia obbligatoria. Quindi si corre il rischio di ritrovare, al posto di esperti nel settore, attivisti anti-abortisti (come il caso del liceo di Monopoli), che fanno disinformazione sull’aborto e sulle altre situazioni in cui un adolescente puó incappare durante la sua vita sessuale.



Nell’immagine a fianco possiamo osservare in nero i paesi in cui ed.sessuale è opzionale, e invece in marrone i paesi in cui l’Ed.sessuale è una materia obbligatoria. (Fonte: Sexuality education across the European Union)























E nel resto dell’Unione Europea ?


Nella Tabella qui sotto osserviamo gli argomenti trattati nell’educazione sessuale nei vari paesi europei. L’Italia come L’Ungheria, Cipro e altri paesi trattano aspetti biologici, consapevolezza corporea, pubertà e anatomia. Altri paesi come Danimarca, Germania e Finlandia trattano argomenti come: orientamento sessuale, la comunità LGBTQ e altre tematiche.

Ora osserviamo nello specifico il sistema dell’educazione sessuale in Olanda:

Vorrei terminare questo articolo con un pezzo del monologo andato in onda il 16 Giugno del 2018 nel programma di Rai1 “Cavalli di battaglia” del maestro Gigi Proietti:

<<Dopo secoli di repressione linguistica, noi non abbiamo ancora le parole, diciamo comuni, da usare, per indicare gli organi sessuali, cioè si passa dal termine scientifico a quei vezzeggiativi imbecilli (pisellino…). Abbiamo termini per tutte le parti del corpo che si possono dire, si possono dire piedi, mano. Ma quelli lì, non si possono dire. E allora come lo chiami ? Giuseppe. Per un linguaggio da tavola. Per questo che mi fanno a me una certa tenerezza, questi professori magari un po’ conservativi non dico reazionari ma che tentano di fare lezioni di educazione sessuale ai bambini ma non hanno i termini adatti, ci provano ma…>>

Gigi Proietti




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