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SING ABOUT ME, I’M DYING OF THIRST - Kendrick Lamar

Updated: Jan 3, 2023

“Promise that you will sing about me”, Prometti che canterai di me. Dietro a questo verso, dietro a queste parole, che costituiscono il ritornello della canzone, non solo si nasconde una profonda riflessione sul tempo e sulla morte, ma vi è racchiusa anche una dura denuncia delle condizioni dei ghetti afromericani negli Stati Uniti. Sono proprio questi i topoi che Kendrick Lamar propone nei 12 minuti che vanno a costituire Sing about me, I’m dying of thirst, 12 minuti in cui, nonostante vi siano più soggetti narranti, si presenta una sola protagonista, ovvero la morte. Parole crude, prive di allusioni, lontane da qualsiasi forma di reticenza: Kendrick mostra la dura realtà del ghetto senza tralasciare alcun particolare, e per raccontare questo “orfanotrofio” si serve di tre prospettive differenti, tre personaggi che, pur occupando posizioni fra di loro antitetiche, confluiscono in un’unica voce al termine della canzone. Nella prima parte del brano, il soggetto narrante è un amico di Kendrick (“Dave’s brother”) che apre la canzone raccontando la morte di suo fratello. Sono quindi parole sulla morte che aprono il testo, in forte contrapposizione con quelle che lo concludono. “You ran outside when you heard my brother cry for help Held him like a newborn baby and made him feel Like everything was alright and a fight he tried to put up, But the type of bullet that stuck had went against his will As blood spilled on your hands, my plans rather vindictive Everybody’s a victim in my eyes” Già dai primi versi della canzone è immediatamente delineata la natura del ghetto con grande impatto. È la morte ad essere padrona di questo ambiente, dove le mani di ciascun uomo sono ricoperte del sangue del proprio fratello. Non c’è volontà che possa salvare, ognuno è una vittima. Dave’s Brother apre la porta d'ingresso di questa realtà, che poi sarà chiusa al termine della canzone da Kendrick stesso, e mostra all’ascoltatore quasi un inventario delle emozioni che si provano nel ghetto. Tra queste spicca la vendetta: la morte è l’innesto per questo sentimento che a poco a poco diviene quasi un istinto per sopravvivere (“A demon glued to my back whispering, «Get em»”). Nella vita di coloro che abitano nel ghetto, quindi, la morte assume una dimensione totalizzante, divenendo un evento abituale: per quanto improvvisa, allo stesso tempo è prevista, quasi fosse una routine (“This orphanage we call a ghetto is quite a routine”). È per questo che il narratore, Dave’s brother, dopo aver concluso il racconto della morte di suo fratello, fa un’unica richiesta a Kendrick, che va poi a costituire il motivo di tutta la canzone: non gli chiede un supporto finanziario, né alcun tipo di favore “materiale”, l'unico suo desiderio è che Kendrick canti di lui nel caso muoia. L’unico modo per restare vivi nel ghetto è quello di essere ricordati (“In case I’m not here tomorrow/ I’m hoping that I can borrow a piece of mind”). È così che Dave’s brother chiede a Kendrick di promettere che canterà di lui, ma proprio mentre sta per concludere la frase uno sparo spegne la sua voce. Un suono secco spezza il flusso narrativo: Kendrick non ci narra della morte di Dave’s brother, ce la fa sentire, ascoltare. Uno sparo strozza la sua voce, senza neanche lasciargli il tempo di terminare la frase. Un rumore improvviso, che rappresenta quanto altrettanto inaspettata e brusca sia la morte nel ghetto. “Just promise me you’ll tell this story when you make it big And if I die before your album drop I hope —” Allo sparo segue il ritornello. “Promise that you will sing about me I said when the lights shut off And it’s my turn to settle down My main concern Promise that you will sing about me” “Promise that you will sing about me” non è perciò solo una richiesta, ma è un vero e proprio grido d’aiuto, la struggente supplica di chi sa di non aver riservata una degna fine. Ed è così che la canzone diviene l’unico mezzo attraverso cui uscire dal ghetto, seppur da morti. La storia di Dave’s Brother infatti non è rimasta nella voragine in cui ha vissuto, ma è uscita dal ghetto, dal luogo che, anche da vivo, era stata la sua tomba. Impossibile poi non notare l’utilizzo dell’espressione “to settle down” per indicare la morte. “To settle down” (“sistemarsi/sedersi”) rappresenta perfettamente come nel ghetto la morte sia un sollievo. Kendrick non utilizza termini drammatici per indicare il decesso, bensì un’espressione che comunica una liberazione: la morte è una concessione. Segue così al ritornello, l'introduzione del secondo narratore: Keisha’s Sister. Così come Dave’s Brother, prima di morire, aveva raccontato della morte del fratello, lo stesso ripropone anche Keisha’s Sister, ma il tutto da una posizione diametralmente opposta rispetto a quella del primo narratore. Keisha’s Sister, infatti, narra sì della morte di sua sorella, una prostituta di cui Kendrick aveva cantato precedentemente in “Keisha’s song”, ma, al contrario di Dave’s Brother, non conclude il suo discorso chiedendo di essere ricordata da Kendrick e di essere nominata in una sua canzone. La richiesta che infatti Keisha’s Sister pone a Kendrick è quella di non essere presente nelle sue canzoni. Se quindi precedentemente la promessa era “canta di me”, in questo caso invece vi è l’esatto opposto: “non cantare di me”. And if you have a album date, just make sure I’m not in the song Cause I don’t need the attention bring enough of that on my own Keisha’s Sister arriva addirittura a criticare Kendrick per aver cantato precedentemente di sua sorella (nella canzone dell’album “Section.80”), poiché così facendo aveva dato la possibilità a tutti gli ascoltatori di giudicare lei e la vita che conduceva. You wrote a song about my sister on your tape And called it section.80, the message resemble Brenda’s Got a Baby What’s crazy was, I was hearin about it But doubted your ignorance, how could you ever just put her on blast and **** Judging her past and ****, well, it's completely my future In questo passaggio, in cui è Keisha’s Sister a parlare, il linguaggio diviene sempre più volgare, e crudo. Keisha’s Sister, infatti, mostra senza alcun velo la vita che ora conduce nel ghetto, che è esattamente quella a cui era stata riservata la sorella, ovvero una misera esistenza in cui l’unica via per ottenere un sostentamento è la prostituzione. Così Kendrick approfondisce un’altra profonda piaga del ghetto, il tutto attraverso una scrittura onesta, limpida ma soprattutto diretta. Kendrick quindi, attraverso Dave’s Brother e Keisha’s Sister, assume due prospettive per esemplificare i diversi modi in cui le persone scelgono di sopravvivere nel ghetto: il primo ricorre alla vendetta, mentre la seconda si vende per denaro. Ad ogni modo, lentamente la voce di Keisha’s Sister si dissolve, in un modo meno brusco rispetto a come si era spezzata la voce di Dave’s Brother, ma comunque con un effetto di grande impatto. È proprio infatti mentre sta affermando che il suo spirito non scomparirà mai, che il tono della voce si abbassa fino ad annullarne il suono. I'll probably live longer than you and never fade away I'll never fade away, I'll never fade away, I know my fate… Ma le parole di Keisha’s Sister segnano comunque l’autore: è giusto cantare di queste persone? È giusto lasciare che il mondo le giudichi? Cosa sta facendo lui per aiutare la sua gente? Cosa può fare per migliorare la loro condizione? (“My sister died in vain, but what point are you trying to gain”?) E così, questa volta la voce viene data a Kendrick stesso, che ha modo di rispondere all’accusa di Keisha’s Sister. Questi rivela il suo intento: il motivo per cui ha scritto delle loro vite è stato fin dal principio per dare voce a coloro che non ne hanno, in modo da educare attraverso la musica le future generazioni. Il raccontare la vita di Keisha era infatti per lui qualcosa di necessario (“her personal life, I was like, -it need to be told-”). Questi chiude la riflessione con due domande aperte all’ascoltatore: ne valgo la pena? Ho lavorato abbastanza? In a direction to speak of something that's realer than the TV screen By any means, wasn't trying to offend or come between Her personal life, I was like, "It need to be told" Cursing the life of twenty generations after her soul Exactly what'd happen if I ain't continued rappin' Or steady being distracted by money drugs and four- Fives, I count lives all on these songs Look at the weak and cry, pray one day, you'll be strong Fighting for your rights even when you're wrong And hope that at least one of you sing about me when I'm gone Am I worth it? Did I put enough work in? Da qui si apre la seconda parte della canzone: dopo un intermezzo in cui vi è la breve conversazione tra due uomini che ripetono di “essere stanchi di correre”, il ritmo si velocizza, diviene più dinamico e vengono aggiunti dei cori simili a quelli liturgici. È sempre Kendrick a parlare, ma questa volta a nome del ghetto stesso. E per rappresentare la sua gente ripete continuamente una sola frase: “Dying of thirst” (“Morendo di sete”). I know I'm good at Dying of thirst, dying of thirst, dying of thirst How many sins? I'm running out How many sins? I lost count Ma progressivamente dal ripetere “Dying of thirst" (“Morendo di sete”), Kendrick inizia invece a dire “I’ll show you how to dye your thirst" (“Ti mostrerò come tingere la tua sete”). Over the city with vanity with the music louder The same song, a black flower I'll show you how to dye your thirst, dye your thirst, dye your thirst Comincia poi a inserire frammenti di una preghiera (“Lord, forgive me for all my sins for I not know…”), mostrando così all’ascoltatore come l’acqua di cui Kendrick, e di conseguenza l’intero ghetto, ha sete non è una qualsiasi acqua, bensì quella santa. Fondalmente, quindi, ciò per cui il ghetto sta morendo è l’assenza di una purificazione dal male: sta morendo di sete di acqua santa. The truth will set you free, so to me be completely honest You dying of thirst, you dying of thirst So hop in that water, and pray that it works La scrittura in questo caso è fortemente simbolica: se prima, specialmente nella parte di Keisha’s Sister, vi era un linguaggio diretto e volgare, dalla seconda metà della canzone lo stile si alza, vi sono metonimie, e un uso insistito della reticenza. L’ascoltatore è quindi come collocato in un ambiente sacro, una chiesa, e assiste alla preghiera di Kendrick, rappresentante del ghetto, ovvero quella di essere purificato. In sostanza, quindi, sono tre le suppliche all’interno della canzone: la prima, quella di Dave’s Brother, “prometti di cantare di me”; la seconda, quella di Keisha’s Sister, “prometti di non cantare di me”; la terza, quella di Kendrick, ma in realtà di tutto il ghetto, “purificami dal male”. L’ultima, a differenza delle altre, destinata a un’entità più alta, si presume che Kendrick si stia rivolgendo a Dio stesso. Ognuno dei tre personaggi poneva la propria richiesta per salvarsi, ma solo l’ultima di quelle davvero l’unica preghiera giusta per ottenere una redenzione. La canzone si conclude con un battesimo. Kendrick inserisce infatti una registrazione, in cui una signora anziana, visti due ragazzi che hanno appena assistito alla morte di un loro amico, esegue il battesimo di entrambi. La signora anziana è un personaggio estremamente ricorrente nelle canzoni di Kendrick, tanto da essere presente anche nell’album “DAMN”. Spesso è ritratta come una donna cieca, per questo la critica ha iniziato a considerarla come rappresentazione allegorica della Giustizia (non a caso infatti la Giustizia nel mondo romano era raffigurata come bendata). Ad ogni modo, con l’intervento di questa signora anziana è finalmente esaudita la preghiera del ghetto: la redenzione è iniziata, il ciclo dei vinti è interrotto. ("Young man, come talk to me! Is that what I think that is?) I know that's not what I think that is Why are you so angry? See you young men are dying of thirst Do you know what that means? That means you need water, holy water You need to be baptized, with the spirit of The Lord Do you want to receive God as your personal savior? Okay, repeat after me Serena Tabanelli

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