UOMO DEL MIO TEMPO, SALVATORE QUASIMODO (1946)
- L' eco del Liceale
- Mar 24, 2022
- 2 min read
Updated: Jan 3, 2023
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Uomo del mio tempo, sei rimasto uguale a quello di uno, due, tre secoli fa. Al contrario di come credi, non sei diverso dagli uomini malvagi del passato, da quelli che presenti ai tuoi figli come esempi da non seguire. Tu che sostieni che vada tutto a gonfie vele, che il mondo in questi anni stia conoscendo un’evoluzione mai vista prima, sei solo un ipocrita bugiardo, che vuole ingannare gli altri e, in primis, sé stesso. Uomini del mio tempo, ispirata dal mio pessimismo cosmico, vi dico che siete sempre i soliti; professate pace e fate la guerra, vi nascondete dietro a falsi messaggi d’amore per poi aggredirvi e massacrarvi alla prima occasione. Cari uomini del mio tempo, abbiate l’onestà di riconoscere che siete il fallimento di anni di storia: d’ora in poi non potrete più raccontare ai vostri figli che l’uomo ha imparato dal passato, o, se deciderete di farlo, siate consapevoli del fatto che gli basterà voltarsi a guardare il mondo circostante con i loro occhi per capire che le vostre erano solo bugie con cui cercavate di nascondere il senso di colpa che vi portate per non essere riusciti, ancora una volta, a vivere senza violenza. Uomo del mio tempo, l’egoismo non ti ha mai lasciato, in tutti questi anni di apparente pace: la guerra non si è mai fermata ma tu, non sentendoti personalmente minacciato, hai proceduto indisturbato per la tua strada, ignorando le grida di chi aveva disperato bisogno di aiuto. Ora ti svegli dal letargo, impaurito dal minaccioso ruggito dei bombardamenti che senti vicini, e sei pronto a ribadire con fermezza i tuoi principi di pace, contro ogni ingiustizia e sopruso. Uomini del mio tempo, vi credete tanto furbi e intelligenti, vi sentite in potere di fare tutto quello che vi passa per la mente; l’universo vi ha sbattuto in faccia la cruda realtà: avete trasformato il passato in presente, l’unica cosa che vi eravate ripromessi di non fare più. Uomini e donne di tutti i tempi, non cambierete mai; non smettete però di trasmettere ai vostri figli la speranza che il mondo possa migliorare, non si sa mai che un giorno, in futuro, succeda l’inaspettato.
Comments